Strada Regionale n.1: di seguito si riporta il testo della missiva inviata dal Presidente della Provincia, Nicola Gatta ai Ministri Carfagna e Giovannini e al Presidente della Regione Emiliano.
Gentili Ministri, Gentile Presidente,
Il progetto “Strada Regionale n. 1 – Poggio Imperiale - Candela”, dell’importo complessivo pari a € 195.802.900,00, così come stimato in uno Studio di prefattibilità del 2006, rientra tra gli interventi proposti dalla Provincia di Foggia ed inseriti nel Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata, sottoscritto il 13 agosto 2019 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per il Sud, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero della difesa, il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Comune di Foggia e Invitalia, con cui vengono definite le modalità di attuazione rafforzata degli interventi inseriti nel programma di sviluppo per la Capitanata.
Il suddetto Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata ha finanziato i diversi livelli di progettazione per il completamento della “Strada Regionale n. 1 – Poggio Imperiale - Candela”, per un importo pari a € 9.790.145,00, inserendo l’intervento medesimo nel Programma generale degli interventi di cui all’Allegato A2 – Lista Interventi dotati di copertura finanziaria fino all’approvazione del livello di progettazione utile per l’avvio delle successive procedure per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, la cui realizzazione potrà essere attivata sulla base delle nuove o maggiori risorse che dovessero rendersi disponibili, per i quali la Provincia di Foggia è stata individuata quale soggetto beneficiario.
INVITALIA, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., nominata quale Soggetto Attuatore del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata, ha espletato la gara Contratto Istituzionale di sviluppo per l’area di Foggia (CIS Capitanata) – Intervento “A2 - 3 – P - Strada Regionale N.1 - Poggio Imperiale-Candela (Fg). Adeguamento del tracciato e delle caratteristiche geometrico funzionali alla normativa tecnica vigente e alla visione di assetto territoriale formulata dal PTCP - Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, Progettazione Definitiva ed Esecutiva, Indagini, Coordinamento della Sicurezza in Fase di Progettazione”.
Il contratto sottoscritto con l’operatore economico che si è aggiudicato il suddetto servizio, R.T. RPA S.r.l. (mandataria), TPS PRO S.R.L., IRIDE S.r.l., 3TI PROGETTI ITALIA - INGEGNERIA INTEGRATA S.P.A., STUDIO DI INGEGNERIA CAVALIERE E ASSOCIATI, F&P PROGETTI ING. ALFREDO FERRANDINO & ARCH. CARLA MARIA ANTONIETTA PACIELLO ASSOCIATI, MATILDI + PARTNERS STUDIO ASSOCIATO DI INGEGNERIA CIVILE (mandanti), prevede, tra l’altro, la consegna del Documento di fattibilità delle alternative progettuali nel termine di 120 giorni e che le attività di progettazione definitiva dovranno essere effettuate entro il termine di ulteriori 105 giorni naturali e consecutivi, entro la seconda decade del mese di giugno 2022.
L’intervento in progetto riguarda il completamento della SR 1 “Pedesubappeninica” finalizzato al miglioramento della connettività dell’area del Subappennino Dauno, attraverso la messa a sistema delle realtà territoriali e socioeconomiche che la compongono. La SR 1 costituisce l’asse di spina di un vero e proprio sistema infrastrutturale dorsale, il quale, attraverso le sue interconnessioni con il territorio, oltre ad aumentarne l’accessibilità, è in grado di mettere in rete le realtà economiche, sociali, culturali e paesaggistiche che caratterizzano l’ambito territoriale in questione. L’intero tratto stradale rientra all’interno dei confini amministrativi della Provincia di Foggia, nell’Area Interna Monti Dauni. Nello specifico il tratto oggetto d’intervento va dallo svincolo con la S.P. 110 presso l’abitato di Radogna all’innesto sulla S.S. 16 in prossimità dell’abitato di Ripalta, come da planimetria che si allega.
Il tracciato è stato definito secondo i seguenti criteri informatori:
- minimizzazione del “consumo” di territorio, privilegiando il potenziamento delle infrastrutture esistenti;
- connesso al precedente, minimizzazione dell’impatto sociale costituito dal frazionamento della proprietà fondiaria preesistente;
- adeguamento alla nuova normativa sulle strade (D.M. 5.11.2001) e sull’intersezioni stradali (D.M. 16.4.2006);
- rafforzamento della funzione di razionalizzazione della rete esistente, rappresentata dalla nuova infrastruttura;
- valorizzazione del tratto esistente.
La lunghezza effettiva del nuovo tracciato della SR 1, non tenendo conto dei tratti già realizzati, è di circa 83 km.
Le ricadute positive attese sul territorio consistono nella realizzazione di un sistema di connessione complesso che moltiplica le opzioni di relazione con l’esterno di un’area storicamente isolata rispetto alla regione di appartenenza e quelle contigue, e allo stesso tempo funga da elemento di coesione e identità territoriale per lo sviluppo di realtà e filiere produttive di crescente rilevanza e competitività sui mercati globali.
Lo scrivente facendosi interprete della forte volontà espressa dalla stragrande maggioranza dei Sindaci dei comuni dei Monti Dauni con l’inserimento della Strada Regionale 1 tra gli interventi del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata ha dato un impulso determinante al ruolo riconosciuto alla SR.1 Poggio Imperiale – Candela dagli strumenti di programmazione settoriale regionale (PPTR e Piano Attuativo del Piano Regionale Trasporti della Regione Puglia), Provinciale (PTCP Provincia di Foggia e Piano Bacino Trasporto Pubblico) e in ultimo, di Area Vasta (Strategia Area Interna Monti Dauni).
E’ importante evidenziare il processo di maturazione e di evoluzione di cui, nell’arco di circa 25 anni, è stata oggetto la Vision dello sviluppo socioeconomico del Subappennino, che fa da cornice motivazionale alla Strada “Subappenninica” SR 1 e, di conseguenza, alle sue stesse funzioni e caratteristiche tecniche. L’elemento centrale è costituito dalla progressiva metabolizzazione dei concetti propri dello Sviluppo Sostenibile nelle sue molteplici dimensioni: sociale, economica e ambientale. Se a livello regionale l’accezione di sviluppo ambientalmente sostenibile ha trovato una feconda e strutturata applicazione programmatica e di governance nel Piano Paesaggistico Territoriale regionale, è a livello locale e nazionale che i temi dello sviluppo socialmente ed economicamente sostenibile sono stati portati alla ribalta approdando all’inserimento di tutta l’area del Subappennino Dauno, di cui la SR 1 si candida ad essere uno degli assi ordinatori, tra le Aree Interne del nostro paese (SNAI).
La fragile complessità e le emergenze sotto il profilo del dissesto idrogeologico, della coesione territoriale e dell’inclusione sociale di un sistema territoriale, demografico e socioeconomico che mostra segni di strutturale declino, costituiscono elementi di cui la progettazione della SR.1 deve necessariamente farsi carico. Ciò richiede un approccio multidisciplinare capace di leggere ed interpretare le istanze a cui la nuova infrastruttura deve offrire risposte “su misura” coerenti con la Visione della Strategia Area Interna Monti Dauni. Ciò si traduce nell’integrazione tra l’irrinunciabile ricerca dell’efficienza intrinseca dell’infrastruttura, la sua qualificazione paesaggistica e ambientale (cfr. Linee guida PPTR) e la sua caratterizzazione in rapporto a specifiche esigenze complementari. Queste ultime spaziano dal rapporto con l’esile trama del sistema economico del corridoio contribuendo a migliorare l’accessibilità multimodale, all’individuazione di un modello di gestione in grado di convivere con le difficili condizioni di dissesto idrogeologico fino ad un efficiente supporto logistico all’operatività dei Piani di emergenza di Protezione Civile in caso di eventi sismici.
L’originaria configurazione della SR 1 prevista dalla programmazione regionale (Tipo III CNR), era dettata, più che da esigenze di traffico, dalla convinzione che la competizione che si sarebbe innescata con l’itinerario SS 665 – A14 tra Candela e Poggio Imperiale avrebbe determinato significative opportunità di sviluppo. Gli elevati costi dell’opera ed una probabile incertezza sull’efficienza dell’investimento in termini di rapporto benefici-costi in un contesto di crescente scarsità di risorse, hanno determinato l’abbandono del progetto, con ripercussioni negative sullo sviluppo socio-economico del territorio, tra cui si evidenzia, ad esempio, il mancato decollo delle aree industriali dal Piano ASI nei centri di Lucera, Bovino e Troia.
Nei primi anni duemila il PTCP e il PRT hanno riproposto con forza l’esigenza di un’infrastruttura in grado di affrancare il sistema territoriale del Subappennino Dauno dall’isolamento adottando un approccio sistemico in cui l’asse ordinatore risultava ridimensionato nelle sue caratteristiche geometrico-funzionali adottando soluzioni che, rispettando le esigenze di traffico futuro, fossero tali da garantire costi di costruzione e gestione inferiori, elevata durabilità e minore vulnerabilità in caso di movimenti franosi ed eventi sismici, nonché uno stretto rapporto con le piccole aree produttive presenti lungo il tracciato. Il carattere sistemico del nuovo approccio si fondava invece sulla realizzazione di “bretelle” costituite dagli elementi della viabilità provinciale indispensabili adduttori alla SR.1. L’approdo di questo processo di transizione “dalla competizione con la rete nazionale verso lo sviluppo territoriale” è stato il “sistema a rete” proposto nello Studio di prefattibilità del 2006 articolato in un asse ordinatore costituito dalla SR.1 in antenne (le c.d. “bretelle”), a cui corrispondono caratteristiche geometrico-funzionali, rispettivamente di tipo C e di tipo F, ampiamente in grado di soddisfare la domanda di trasposto attuale e futura.
La metodologia proposta per la redazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali recepirà questa complessità attraverso una tecnica di valutazione multicriteriale, sofisticata e all’avanguardia, ma allo stesso tempo trasparente e comprensibile, tanto da essere posta alla base di un processo partecipativo a livello istituzionale che concorrerà ad individuare l’alternativa da prendere a riferimento per le successive fasi.
La “nuova SR.1” dovrà essere moderna sia sotto il profilo della concezione infrastrutturale, che del ricorso a tecnologie d’avanguardia; dovrà avere una propria identità, cosicché l’opera stessa sia perfettamente integrata nel paesaggio ma anche riconoscibile e connotabile attraverso l’inserimento di segni architettonici, elementi di segnaletica e di arredo che le conferiranno un indubbio valore intrinseco, dovrà configurarsi come corridoio multimodale agevolando un efficiente funzionamento del trasporto pubblico locale e la mobilità ciclistica e, infine, dovrà essere strutturata in maniera tale da configurarsi come corridoio tecnologico Smart che ne consenta sia l’utilizzo come dorsale di comunicazione multifunzionale da parte della collettività, sia un’efficiente manutenzione preventiva e di emergenza in caso di eventi sismici o di dissesto idrogeologico.
Proprio per tale motivo verrà valutato dal RTP l’adeguamento, quantomeno tecnologico, anche dell’esistente tratto di S.R.1 che giunge sino a Candela, in maniera tale da avere una elevata classe di servizio per l’intero collegamento.
Gentili Ministri, Gentile Presidente, adesso necessita inserire il completamento della Strada Regionale n. 1 Poggio Imperiale-Candela nella programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione per il finanziamento dell’opera.
Resto in attesa di un Vostro riscontro e porgo molti cordiali saluti.
Il Presidente
Nicola Gatta