Laddove finisce il Tavoliere per incontrare le prime alture del Subappennino Dauno meridionale, tranquilla e fiera del suo illustre passato, sta Ordona. L’abitarono già in epoca neolitica anche se dallo studio dell’antica e attigua città di Herdonia emerge che il primo villaggio agricolo-pastorale risale al VII secolo a.C. Poi, progressivamente, Herdonia cresce diventando un importante centro amministrativo ed economico di una vasta zona. Ciò durerà, dopo alterne vicende, distruzioni e decadenze, certamente sino al secolo XV.
La Ordona odierna nasce agli inizi del 1600, a poche centinaia di metri dall’attuale zona archeologica, per iniziativa dei Gesuiti. La popolazione crescerà velocemente dopo che nel 1774 il Re di Napoli invierà numerosi coloni per abitare questi luoghi. Il paese si identifica indubbiamente con la zona archeologica, valorizzata da una spedizione di studiosi belgi diversi decenni fa. Dagli scavi e dagli studi finora fatti sono emerse straordinarie testimonianze di quel fulgido passato. Il sito comprendeva - tra l’altro e in epoche diverse - il Foro, la Basilica, un grande anfiteatro molto simile a quello di Lucera, un mercato coperto, le terme, una grande chiesa a tre navate poi trasformata in castello.
Poco distante sono visibili anche i resti del ponte Romano sul fiume Carapelle.Tutto ciò che la storia ci ha fatto pervenire non è solo quello che oggi il visitatore o lo studioso possono vedere recandosi in questo sito, ampio 21 ettari distribuiti all’interno di una proprietà privata. Buona parte dei reperti provenienti dalla grande area archeologica di Herdonia è custodita nel Museo Civico di Foggia.
Area archeologica di Herdonia. Ponte Romano sul fiume Carapelle.
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