Al centro della seconda pianura italiana, Foggia è il capoluogo di una vastissima provincia composta da 64 comuni e circa 700.000 abitanti.

Le origini
Già durante il Neolitico (a partire dal VI millennio a. C., cioè molto prima che nel resto d’Europa) la pratica dell’agricoltura era prassi considerata abituale per gli abitanti della zona. Svolta in centinaia di villaggi, tra cui il più importante si trova in località Passo di Corvo (oggi sede di un attrezzato parco archeologico), la pratica agricola ha ben presto sviluppato negli abitanti del sito un naturale istinto alla coltivazione e alla conservazione dei frutti della terra. Peculiarità che si evince anche dagli studi effettuati su un altro sito archeologico, noto come Arpi: città frequentata in età preromana (civiltà daunia) e romana, i cui interessanti reperti sono attualmente esposti nel Museo Civico di Foggia, che nella sezione archeologica ospita inoltre importanti testimonianze del popolo dei Dauni.

Foggia nacque nel Medioevo, intorno al 1000, e la sua storia è indissolubilmente legata al ritrovamento da parte di alcuni pastori di un tavolo in un pantano riportante l’effige della Madonna, su cui ardevano tre fiammelle che poi divennero il simbolo della città. Il nucleo abitato fu arricchito dalla costruzione di una notevole Cattedrale, eretta insolitamente in stile romanico e particolarmente impreziosita dal punto di vista scultoreo in età sveva. Questo ulteriore arricchimento, di storia e soprattutto particolari d’arredo architettonici, lo si deve all’imperatore illuminato Federico II di Svevia: egli, infatti, scelse Foggia come “inclita sede imperiale” e vi fece erigere (nel 1223) un “palatium” in cui spesso soggiornò con le sue truppe, anche alla vigilia di importanti imprese. Di questo palatium resta purtroppo soltanto un archivolto, corredato di aquile e con un’iscrizione che sottolinea la presenza del protomagistro Bartolomeo da Foggia.

La transumanza
Nella sua storia, il capoluogo dauno, può vantare un capitolo ben noto e di grande importanza culturale, quello della transumanza delle greggi: che soprattutto dai monti d’Abruzzo venivano a svernare nei pascoli della grande pianura foggiana. La pratica era antica di secoli, ma furono gli Aragonesi che nel 1447 stabilirono che i pastori dovessero pagare una tassa alle casse del Regno per poter accedere ai pascoli. Le greggi giungevano numerose in città, attraversando monti e pianure tramite i “tratturi” (lunghe e larghe vie erbose che contribuirono anche a determinare la pianta toponomastica della città di Foggia, dal secolo XVI in poi). Questi rappresentano (insieme al singolare monumento dell’Epitaffio ed a Palazzo Dogana) ancora oggi l’aspetto più visibile della memoria storica della transumanza pastorizia.

Fenomeno di mercato oggi paragonabile solo alle borse di tutto il mondo, tante erano le valutazioni e gli scambi che al suo interno avvenivano. Per secoli questa provincia è stata la terra dello svernamento, e non della dimora; dello stazionamento provvisorio, e non del ricovero definitivo. Prerogativa che ha finito per incidere sul carattere e sul temperamento di una popolazione che, ancora oggi, fa fatica a ritrovare le proprie origini nell’agricoltura e nel commercio. Monumento alla transumanza è, come detto, Palazzo Dogana: costruito nel secolo XVIII, era la sede degli Uffici della Dogana della Mena delle Pecore e del relativo Tribunale.

In sintesi il luogo in cui risiedeva il governo della provincia, dove proprio per il suo blasone istituzionale tra il 14 aprile e il 26 giugno 1797 fu celebrato il matrimonio tra Maria Clementina d’Austria e Francesco I di Borbone: l’avvenimento più importante e mondano della storia del decadente impero borbonico.

Settecento e Ottocento foggiano
Altro periodo di notevole fioritura, quando una classe di nobili e borghesi rese la città ricca di traffici e di attività culturali. A questa età risalgono numerosi palazzi nobiliari e chiese barocche: tra queste la basilica e, soprattutto, la suggestiva Chiesa delle Croci formata da una sequenza di cinque cappellette (fonti mai ufficialmente smentite parlano di un camminamento sotterraneo che da questa chiesa conduce addirittura alla Cattedrale). Il secolo si chiuse, come già riportato, con le più grandi nozze mai registrate dalla storia di una dinastia italiana dell’epoca.

L’Ottocento, dal punto di vista urbanistico e architettonico, ha visto l’espansione della città verso la stazione ferroviaria e la realizzazione di importanti monumenti pubblici. Nel XX secolo, sostanziali gli interventi degli anni Trenta che registrarono a Foggia l’attività di importanti architetti italiani: ad Armando Brasini, per esempio, si deve il Palazzo del Podestà, ora sede del municipio ed a Concezio Petrucci le architetture di Borgo Segezia. La città ha subìto pesanti distruzioni nel 1943, a causa di devastanti bombardamenti che causarono la morte di circa 20.000 persone. Foggia, che per questo olocausto è medaglia d’oro al valor civile, ha saputo realizzare interessanti interventi urbanistici che la pongono tra le più moderne città del Mezzogiorno.

L’arrivo dell’acqua
Una pagina storica della storia foggiana, comunque una pagina fondamentale per chiunque ne voglia apprendere seppur minimamente i cambiamenti sociali ed economici che questa città ha subìto negli anni. Il 21 marzo 1924, giorno di primavera, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, viene ufficialmente inaugurata la fontana di quella che adesso è piazza Cavour. Una struttura provvisoria, che come la torre Eiffel doveva essere sostituita e poi rimase lì per sempre.
Per l’occasione fu fatta vestire e uscire in processione in gran fretta la Madonna dei Sette Veli, protettrice del capoluogo, e per celebrare l’avvenimento una copertina dell’inserto “La domenica del Corriere” fu dedicata all’inaugurazione della fontana di Foggia. L’acqua era arrivata in città, salutata come fosse l’oro nero e qualche altra rarità: da quel momento in poi, al danno la beffa, i foggiani saranno costretti a rincorrerla per tutto il resto della vita.

Uomini illustri
Anche qui una forbice, un salto nel tempo che va dal compositore Umberto Giordano (1867-1948) allo show man Renzo Arbore, passando per intelligenze che hanno distinto la città in tutte le discipline: come i pittori Domenico Caldara, Saverio Altamura e Alberto Testi, il compositore di musiche napoletane Evemero Nardella, il drammaturgo Ferdinando Galiani, il teologo Celestino Galiani, lo storico Ruggero Grieco, il progettista navale Francesco Rotondi, il medico Vincenzo Lanza, lo scienziato Vincenzo Nigri, il “Newton” italiano Giuseppe Rosati, lo scrittore Gerolamo Calvanese, il martire del terrorismo Luigi Pinto.

Luoghi di interesse turistico e culturale

Cattedrale; Chiesa di Monte Calvario; Chiesa delle Croci; Epitaffio; Teatro U. Giordano; Palazzo Dogana; Arco di Federico II; Pozzo di Federico II; I Tre Archi di Porta Grande; Villa Comunale; Museo Civico; Museo Civico e Archeologico e Pinacoteca; Museo Provinciale Interattivo delle Scienze; Museo Provinciale del Territorio; Museo Provinciale di Scienze Naturali; Museo Diocesano; Biblioteca Provinciale 'La Magna Capitana'; Santuario della Madonna dell'Incoronata; Galleria Provinciale d'Arte Moderna; Parco archeologico di Passo di Corvo; Borgo Segezia; Palazzo Dogana; Teatro 'U. Giordano'; Villa Comunale; Parco Regionale dell'Incoronata.

Informazioni (Comune)

Telefono 0881.792111
Fax 0881.721615
Sito web Comune.foggia.it

Musei Foggia

Museo Civico
Piazza Nigri, 1
71121 Foggia
Recapito telefonico: 0881.814042
Note: da martedì a sabato (mattina); martedì e giovedì - Orario 9-13 / 16-19 - Euro: € 5,00; gratuito fino a 18 anni e oltre.

Museo Provinciale Interattivo delle Scienze "Via Futura"
Via Imperiale c/o ITIS "Da Vinci"
71122 Foggia
Recapito telefonico: 0881.663972
Note: aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20 (inverno) - Dalle ore 17 alle ore 21 (estate).

Museo Provinciale di Storia Naturale
Viale G. Di Vittorio, 33 c/o ex Liceo "Marconi"
71122 Foggia
Recapito telefonico: 0881.663972
Note: aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20 (inverno) - Dalle ore 17 alle ore 21 (estate).

Museo Provinciale del Territorio
Via Arpi, 155
71121 Foggia
Recapito telefonico: 0881.663972
Note: aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20 (inverno) - Dalle ore 17 alle ore 21 (estate).

Proloco Cerignola

Corso Garibaldi, 3
71042 Cerignola (FG)
Recapito telefonico: 0885.420036
E-mail: prolococerignola@libero.it