Cerignola sorge sulle rovine dell’antica Cerina, dove un tempo transitava la via Traiana. Il nome deriverebbe da Ceriniola a ricordo dell’antica città distrutta dal Re degli Epiri, Alessandro il Molosso. Altri storici, invece, legherebbero il toponimo alla Dea delle messi, Cerere. La città ebbe il suo primo sviluppo in epoca normanna. Nel 1503 vi si svolse un’importante battaglia - celebrata proprio di recente in occasione del cinquecentenario - tra le milizie francesi e spagnole.
Dopo un’epica contesa ebbero la meglio questi ultimi. La “posta in palio” non era di poco conto: si trattava di gestire il possesso dell’Italia meridionale. Dal 1611 al 1700 la città fu governata dai Pignatelli e proprio in questo periodo vi si svilupparono numerose e produttive attività legate all’agricoltura. La piana di Cerignola è in fatti una delle capitali nazionali del grano, del vino e dell’olio e, da qualche tempo, si assiste al decollo dell’agriturismo.
Sono poche le testimonianze giunte fino ai nostri giorni dell’antica Cerignola anche a causa del terribile terremoto del 1731: la Chiesa Madre (del 1200), la colonna miliare della via Traiana, il Palazzo Ducale e, fuori città, il Santuario della Madonna nera di Ripalta. Due le zone che conservano un certo fascino legato al passato: piazza Piano delle Fosse, dove sono ancora presenti numerosi “silos” sotterranei, un tempo utilizzati per conservare il grano e l’antico quartiere di Terra Vecchia. Merita una visita anche la Chiesa della Madonna del Carmine, in stile barocco. La sontuosa cattedrale, sormontata da una grande cupola, é visibile a diversi chilometri di distanza e s’innalza nel cielo a immagine del più noto e storico duomo fiorentino. Si tratta però di una costruzione recente, essendo sorta tra la fine del 1800 e il 1934.
Uomini illustri Cerignola ha dato i natali anche a due italiani illustri: Nicola Zingarelli, filologo, “padre” del noto dizionario della lingua italiana e il sindacalista Giuseppe Di Vittorio, strenuo difensore dei braccianti. Visse alcuni anni a Cerignola anche il grande compositore Pietro Mascagni, che qui compose la celeberrima “Cavalleria rusticana”.
Museo del grano; Piano delle Fosse granarie; Santa Maria delle Grazie; Torre Alemanna; Palazzi Matera, Pignatelli, Ponte Romano sul fiume Ofanto; Santa Maria di Ripalta; Chiesa di S. Agostino; l'antica Cattedrale; Duomo Tonti; Fiume Ofanto.
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