Tra i conventi di San Matteo e della Madonna di Stignano, a 550 metri di altitudine, è dolcemente distesa in una conca la città di San Marco in Lamis, uno dei centri pulsanti del Gargano.
Il paese deve la sua storia in massima parte al convento di San Matteo, per diverso tempo denominato San Giovanni in Lamis dai Benedettini che lo edificarono intorno al V sec. per accogliere i sempre più numerosi pellegrini diretti a Monte S. Angelo. L’area su cui sorge il maestoso Santuario - in seguito ampliato e dotato del bel chiostro - in quel tempo ospitava diversi piccoli specchi d’acqua paludosi detti appunto “lame”; da quì la denominazione “in Lamis”. Il paese è una delle méte obbligate per chi percorreva - e lo fa ancora oggi - la cosiddetta “Via Sacra Longobardorum” (detta anche “Via Francesca”) l’itinerario religioso che permetteva ai viandanti e ai pellegrini di giungere al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, prima di completare il percorso sacro in Terra Santa.
La “Via Sacra” era conosciuta con questo nome sin dal 1030 come attestato da un diploma bizantino che citava proprio l’Abbazia di San Matteo. San Marco in Lamis è l’unico dei paesi toccati in Capitanata dalla “Via Sacra” ad avere due importanti luoghi di riferimento e di sosta, vale a dire il Convento di San Matteo e quello di S. Maria di Stignano. Se la Grotta dell’Arcangelo Michele, a Monte, è l’epilogo del percorso spirituale e doloroso che i pellegrini compiono, Stignano rappresenta una sorta di “porta del Paradiso”, un luogo da dove cominciare l’opera di penitenza.
Entrando nel Santuario, è immediatamente visitabile il bellissimo presepe (di epoca molto recente) e più in là l'icona di San Matteo (del sec. XVI), gli altari di San Giuseppe, San Giovanni, dell'Immacolata e Sant'Antonio. Bello, per la sua semplicità, è anche il chiostro al cui centro i frati - nel 1500 - fecero inserire il pozzo. Il Santuario dispone oggi di una straordinaria biblioteca ed un antiquarium che testimonia l’intensa attività culturale che i frati non hanno mai smesso di coltivare.
Madonna di Stignano, invece, risale invece al 1515. Il Santuario è situato nella valle omonima e consta di due chiostri. La calcarea facciata, con i suoi colori giallo-rossastri, pur nella sua semplicità riesce a catturare il visitatore destando - specie al primo accenno di tramonto - un aspetto fascinoso. Ma San Marco non è tappa per i soli bisogni dell’anima. C’è tutto il fragore della natura che s’irradia in un territorio vasto e bene articolato.
Nei pressi di San Marco in Lamis sono disseminate alcune importanti “perle” di questo patrimonio naturale come la dolina Pozzatina (un autentico anfiteatro naturale), la grava di Campolato (la più profonda del Gargano) e la grotta di Montenero (profonda oltre cento metri e situata all’interno della omonima montagna) nel cui variopinto habitat si mescolano conformazioni brillanti e giochi straordinari di luce.
La cittadina è piacevole da visitarsi e pur non brillando di monumenti o edifici religiosi merita qualche segnalazione. Innanzitutto il centro storico, delimitato dalla cosiddetta “padula”, il primo nucleo abitato del paese. C’è poi la bella Chiesa Madre con il campanile in stile romanico. Ma, come detto, è fuori dal paese che insistono i luoghi che destano più interesse, sia dal punto di vista storico che naturalistico.
A pochissima distanza dal paese, su un’alta collina, sorride infatti Borgo Celano, amèna località molto frequentata d’estate, non solo dai sammarchesi, sinonimo di frescura e buona tavola.
San Marco in Lamis è anche nota per una manifestazione religiosa che, il Venerdì Santo, trova il suo punto di massimo effetto con l’accensione delle cosiddette “fracchie”. Si tratta di torce in legno di grande dimensioni, formate da tronchi grandi e rami d’albero, tenuti insieme da cerchioni in ferro, il tutto a forma di cono che verrà acceso all’imbrunire e fatto scorrere attraverso un carretto per le vie principali del paese. A San Marco è nato anche uno degli intellettuali italiani più noti negli Stati Uniti, Joseph Tusiani.
Convento di San Matteo; Convento di Stignano; Chiesa Madre; Biblioteca "Padre Antonio Fania; Biblioteca; Grotta di Montenero; Area geologica delle Chiancate; Bosco Difesa di San Matteo; Centro Storico " La Padula"; Palazzo Badiale; Piazza Municipio.
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