Padre Pio, ma non solo. San Giovanni Rotondo deve tanto all’umile fraticello, divenuto Santo a furor di popolo. Senza la sua presenza, le sue opere, il culto per la Madonna, questo paese rischierebbe quasi l’anonimato. Invece, San Giovanni Rotondo merita una attenzione fine a se stessa, finalizzata ad escludere - sia pure momentaneamente - il carisma che lo lega a Padre Pio.
La cittadina garganica, che si trova adagiata in una bella valle a quasi 600 metri di altezza, si presenta ampia, coi tetti rossi, ben distribuita su tutti i versanti e con un ineludibile colpo d’occhio nella parte più alta. Lassù, da mezzo secolo, si staglia il grande complesso ospedaliero della “Casa Sollievo della Sofferenza”, voluto testardamente proprio da Padre Pio ed uno dei più importanti e accreditati ospedali italiani. Sulla sinistra le due Chiese dedicate a Santa Maria delle Grazie dove visse, ininterrottamente, dal 1916 Padre Pio e, del 2004, la grande chiesa dedicata al Santo. Ma come per tanti centri appenninici e garganici, è il centro storico a caratterizzarsi per qualcosa di inatteso e speciale. Non è da meno quello di San Giovanni Rotondo - in particolare la parte più antica, quella che risale all’epoca svevo-angioina - nel quale si annidano stretti vicoli, case vetuste, angoli suggestivi retaggio di un passato antico. Alcuni ambienti architettonici e scenografici del suo centro storico sembrano ripresi da un presepio settecentesco.
Importante tutto il suo patrimonio di chiese. Su tutte va sottolineata quella che in origine era il tempio pagano dedicato al Dio Giano, esistente sin dal II secolo avanti Cristo ed inserita in un villaggio sorto intorno al IV secolo a.C.Furono invece i pellegrini che transitavano lungo la via Sacra Longobardorum, alcuni secoli dopo, a consacrare il tempio a San Giovanni Battista. La parte retrostante di quella chiesa, il battistero, era di forma circolare. Fu così che nacque la denominazione San Giovanni Rotondo.Nel 1200 il paese mostrò segni di grande prosperità tanto che venne presto fortificata e lo stesso imperatore Federico II, poco dopo, pensò di cingerla di numerose e possenti torri difensive, delle quali restano poche ma significative tracce.
Dello stesso periodo sono alcune chiese, come quella di S. Onofrio che presenta un bel portale ogivale, di Santa Caterina (del 1100), di San Donato (1300),quella seicentesca di S. Orsola (al cui interno vi é una Deposizione di Cristo del 1500), quella della Madonna di Loreto (del 1500), quella chiesa di San Leonardo (del 1678). C’è poi la San Giovanni Rotondo meritevole di egual considerazione sorta in epoca più recente, sulla scia della popolarità di Padre Pio. L’immensa Chiesa, curiosamente a forma di conchiglia, progettata da uno dei più grandi architetti del mondo, Renzo Piano è ormai aperta al culto e può ospitare fino a 10.000 fedeli. In quest’area i visitatori - che sommati ai pellegrini garantiscono la ragguardevole cifra di oltre 6 milioni di presenze l’anno - possono ammirare la bella statua bronza dedicata a Padre Pio e risalire la scalinata che coincide con la bellissima Via Crucis opera del celebre scultore Francesco Messina.
Naturalmente c’è poi la Chiesa maggiore di Santa Maria delle Grazie, al cui fianco è situato il bianco convento, del 1540, una costruzione più modesta ma molto più carica di riferimenti storici e mistici per l’originaria devozione al frate di Pietrelcina ed anche perchè fu lì che il Beato - nel 1918 - ricevette le famose e dolorissime sacre stimmate. Nella cripta della Chiesa maggiore è custodita la tomba di Padre Pio, in assoluto uno dei luoghi di culto più visitati al mondo. Una volta ultimati i lavori della nuova grandiosa chiesa, la tomba di Padre Pio potrebbe essere trasferita nei locali sotterranei dell’Aula Liturgica.C’è, infine, un itinerario extrareligioso che non mancherà di incuriosire i visitatori.
Resti di numerosi villaggi neolitici sono sparsi nei dintorni del paese a testimonianza di quanto fossero frequentati e abitati questi luoghi già migliaia di anni prima della “nascita” ufficiale di San Giovanni Rotondo, che i più datano intorno all’anno Mille. A poca distanza dal centro abitato, si può anche osservare un fenomeno naturalistico di grande fascino, la grava di Campolato, una delle tante cavità presenti nella corteccia garganica ma con la particolarità di essere la più profonda di tutte quelle della Puglia.
E poco sopra il paese svetta Monte Calvo, che coi suoi 1065 metri è la vetta più alta del promontorio garganico. La parte più bassa del territorio di San Giovanni Rotondo è costituita da aridi pascoli di eccezionale interesse naturalistico ed il cui sottosulo, per decenni, ha anche fornito all’intera nazione un’importante materia, la bauxite. Dalle sue miniere - fino agli anni ‘60 - furono estratte grandissime quantità del prezioso minerale che all’epoca arrivarono a costituire la metà dell’intera produzione italiana.
Come si può notare, San Giovanni Rotondo è tutt’altro che un luogo-simbolo. O meglio, si può andar fieri della propria storia, dei làsciti dei nostri avi, allentando per un attimo la pur felice e gratificante “molla” rappresentata da Padre Pio.
Nuova Chiesa di San Pio;; Santuario di Santa Maria delle Grazie; Via Crucis; Chiesa di San Giovanni Battista; Convento dei Cappuccini; Museo delle Arti e tradizioni; Centro Storico; Casa di Francesco Morcaldi; Palazzo di Città; Monte Calvo; Bosco Quarto; Valle dell'inferno; Chiesa di Sant' Onofrio ; Chiesa di Sant' Orsola; Piazza Padre Pio; Museo Biografico di Padre Pio.
Telefono 0882.415111 Fax 0882.415150
Telefono 0882.417500 Fax 0882.417555 E-mail: accoglienza@pellegrinipadrepio.it