Si può affermare che la notorietà di Monte Sant’Angelo sia dovuta alle apparizioni del Santo Michele Principe Comandante delle Milizie Celesti, così come San Giovanni Rotondo la deve per la presenza e l'opera religiosa del Santo Padre Pio. Il Giubileo del 2000 ha del resto ribadito l’importanza che questi due luoghi hanno per la cristianità mondiale ed è certamente un vanto, oltre che un impegno, vedere protagonista proprio la provincia foggiana.
A circa 800 metri di altitudine, Monte Sant’Angelo è uno dei più spettacolari “balconi” di tutta la regione. La città inevitabilmente si identifica con l’Arcangelo Michele, un simbolo che da oltre 15 secoli esercita un fascino e un richiamo che non sono mai stati messi in discussione.La suggestiva grotta-Santuario dal sec. V è una mèta obbligata per i pellegrini che decidono di percorrere la “Via Sacra Peregrinorumin. Sin dal X secolo i crociati diretti nei luoghi della Terrasanta vi facevano tappa e numerosi sono stati i re e pontefici che vi si sono recati pervasi da un sentimento profondo di venerazione. Tra le tante, e certamente tra le più significative, vanno ricordate le presenze di due Santi fondamentali per la Chiesa, San Francesco d’Assisi e San Tommaso d’Aquino. La leggenda narra che l’Arcangelo Michele apparve in sonno al vescovo Lorenzo Majorano di Siponto per la prima volta l’8 maggio del 490. Altre due o tre apparizioni sarebbero avvenute nel 492 e 493. L’ultima - meno ufficiale anche se la più vicina ai tempi nostri - viene accreditata molti secoli dopo, nel 1656.
La storia di questo Santuario rupestre, sorto proprio nel 493 e mai consacrato dall'uomo per volere dello stesso San Michele, non è solo legata a vicende religiose, di devozione e misticismo, ma anche a saccheggi e distruzioni. I Saraceni lo distrussero nell’869 ma la riedificazione avvenne due anni dopo. La visione del Santuario, le cui splendide porte bronzee risalgono al 1076, deve necessariamente comprendere anche quella del massiccio campanile di forma ottagonale, che sorge davanti alla Basilica e che appare come un corpo separato. Esso viene iniziato da Fedrico II nella prima metà del secolo XIII, come torre di avvistamento e completata dagli Angioini nel 1274, come torre campanaria. Alla fine della lunga scalinata che immette nell'atrio inferiore della Basilica vi è la cosiddetta "Porta del Toro", così chiamata dai resti di un affresco rappresentente l'episodio del toro e rinvenuto durante i lavori di restauro eseguiti in occasione del Giubileo dell'anno 2000.
Un altro luogo suggestivo sono le impropriamente definite "cripte" venute alla luce dagli scavi effettuati dal 1950 in poi. Sono esse gli ambienti che costituirono il primitivo Santuario con accesso da nord e chiudono fabbriche dell'epoca bizantina e longobarda. Nella lunga galleria situata in questi luoghi è stato allestito il Museo Lapideo contiene reperti scultorei risalenti al periodo che va dal sec V-VI al XVI. Il Museo Devozionale, ubicato in ambienti di recente costruzione conserva anche l'icona più antica di San Michele Arcangelo, un'opera di grande valore storico, artistico e naturalmente religioso e realizzata in rame dorato e conosciuta come Icona Bizantina e che si fa risalire al VI o VII secolo.
Un’altra località, distante poco più di otto chilometri, aggiunge fascino a fede. E’ l’antica Abbazia di Santa Maria di Pulsano (eretta nel 595 su un preesistente tempio sacro dedicato a Calcante) che sorge su uno spuntone roccioso in bella posizione panoramica sul Golfo di Manfredonia. La strada di accesso e la sua stessa ubicazione non devono arrendere il visitatore. Si tratta di un luogo assolutamente da non perdere. Già centro eremitico, questo sito venne distrutto quasi interamente dal terribile terremoto del 1646. Quel che resta non manca di attrarre per la suggestione scenica e ornamentale. Il complesso architettonico è scavato in gran parte nella roccia ed è articolato in numerosi ambienti. Bello il portale, interessante la chiesetta e da brivido le decine di eremi disseminati nella profonda gola rocciosa. Dal 1997 un gruppo di monaci, alcuni provenienti dall'est europa e dal medioriente, sono tornati a Pulsano e la speranza è che, come per il passato, possa riprendere il filo che legava oriente ad occidente.
Monte Sant’Angelo è indubbiamente il comune garganico più carico di storia. Ciò lo si avverte visitando le antiche e belle chiese, come Santa Maria Maggiore (in stile romanico, del sec. XI), di San Pietro (dell’VIII sec.), di S. Antonio Abate (del 1100), di San Benedetto (del 1300) delle Madonna del Carmine (in stile barocco). Non meno interessanti sono anche gli altri complessi architettonici come il misterioso Battistero di San Giovanni (più noto come Tomba di Rotari) e il massiccio Castello Normanno-Svevo-Aragonese (risalente al sec. IX), che fu gradito anche a Federico II che spesso vi soggiornò.
Da non dimenticare infine una visita al medievale rione “Junno”, originale per la sua conformazione semplice e per le caratteristiche facciate bianche delle sue case a schiera, tutte rigorosamente a uno o due piani, sorgenti intorno a tipici "larghi" (largo Giano, ecc..). A Monte Sant’Angelo è infine attivo uno dei più antichi Musei Etnografici del sud Italia. L’importanza della città è sottolineata anche da alcune scelte strategiche compiute qualche anno fa in campo istituzionale diventatando sede del Parco Nazionale del Gargano (oltre che della Comunità Montana del Gargano).
Se da un lato lo sguardo volge al mare - dal golfo di Manfredonia alle lontane Margherita di Savoia e Barletta - da un altro versante, quello interno, sembra di entrare subito nel Gargano più intimo, quello dei boschi, dei bàratri, delle grotte. La Foresta Umbra é lì a pochi chilometri e tornante dopo tornante sarete immersi nel fascino del grande Parco Nazionale al cui interno troverete mille motivi per un viaggio di conoscenza o per una vacanza distensiva e corroborante.
Santuario di San Michele; Museo devozionale e lapideo della Basilica; Castello;Quartiere medievale" Rione Junno"; Battistero medievale di San Giovanni in Tumba o Tomba di Rotari; Chiesa di Santa Maria Maggiore; Abbazia di Pulsano; Museo di Arti e Tradizioni Popolari del Gargano "G. Tancredi"; Foresta Umbra; Vallone di Pulsano; Museo naturalistico della Foresta Umbra.
Telefono 0884.561018 Fax 0884.561011