Fondata poco dopo il 1250 da Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II, la città è sorta sulle rovine dell’antica Sipontum, abbandonata a causa di terribili terremoti e dalla malaria e che fu città di spiccate risorse economiche tanto che il suo porto era considerato uno dei principali della regione. Manfredonia è la classica città levantina, che nel corso dei secoli ha subìto numerose traversìe e che oggi tenta, dopo svariati decenni, la carta di un nuovo sviluppo industriale. Sono certamente l’agricoltura, la pesca e il turismo le voci che attualmente caratterizzano il suo tessuto economico.
La città - urbanisticamente e artisticamente - ha conservato, nonostante le dominazioni e i saccheggi,importanti tracce della sua storia a cominciare dal bellissimo Castello Svevo-Angioino (fatto erigere da Manfredi nel XIII sec) che è anche sede del Museo Archeologico Nazionale. Al suo interno meritano una attenta visita le sale che conservano le cosiddette “Stele Daunie”, antichissime stele funerarie in pietra calcarea (dell’VIII sec. a.C.) che ci raccontano, in una sorta di corrispondenza giornalistica ante-litteram, la vita dei nostri antenati Dauni.
Sulla Statale che da Foggia conduce a Manfredonia, sulla destra, due mirabili esempi di architettura religiosa: la Basilica di San Leonardo (del 1100) e quella di Santa Maria di Siponto (datata fra il 1100 e il 1200), antica sede vescovile, al cui interno - narra la leggenda - l’Arcangelo Michele sarebbe apparso in sogno all’allora Vescovo della città sipontina, Lorenzo Majorano.Interessante è anche l’edificio che ospita il Duomo, dedicato proprio a San Lorenzo Majorano.
La costruzione venne progettata da un architetto francese e iniziata nel 1270 ma poté resistere fino al 1620 allorchè i Turchi distrussero quasi del tutto Manfredonia. Quattro anni dopo si tentò di ricostruire il sacro tempio ma in dimensioni più ristrette. All’interno della Cattedrale, tra le tante opere d’arte di una certa importanza, si conserva anche un’antica statua in legno della Madonna col Bambino più comunemente denominata la “Madonna dagli occhi sbarrati” così chiamata perchè, sempre secondo la leggenda, avrebbe assistito ad un atto di violenza.
Da visitare anche la minuscola ma deliziosa Chiesa di San Francesco, del 1300, il cui interno è in stile gotico e che conserva importanti opere d’arte fra cui un crocifisso ligneo del 1400 e un dipinto su legno del 1600. Interessante è anche il palazzo che oggi ospita la sede Municipale. Si tratta dell’ex monastero di San Domenico, sorto sul finire del 1200 per opera di Carlo d’Angiò ma che nel corso dei secoli subirà ripetute manomissioni.
Il patrimonio archeologico e naturalistico di Manfredonia è testimoniato da quanto è emerso, o si è scoperto, nelle sue immediate vicinanze. Molto è custodito, e ottimamente allestito, nel Castello Svevo che racchiude anche i reperti rinvenuti a Coppa Nevigata, grotta Scalòria, dall’area dell’antica Sipontum e a Monte Saraceno. Nella vicina Siponto c’è anche un piccolo Museo Etnografico che contiene, tra l’altro, una nastroteca dei vari dialetti pugliesi.Una visione carica di dolcezza la si può avere attraversando la parte antica rasentando il lungomare: dai numerosi affacci panoramici sul sottostante porticciolo vi attende, specie al tramonto, uno spettacolo gradevolissimo che certamente vi ammalierà.
A poca distanza da Manfredonia, in direzione sud, a sinistra e a destra del fiume Candelaro c’è una propaggine, la più meridionale, del grande Parco Nazionale del Gargano. Si tratta della zona umida del Lago Salso e della Riserva Naturale Frattarolo, consistente in due territori acquatici contigui ma ben distinti che costituiscono un patrimonio unico di paludi di grande suggestività.
La Palude Frattarolo è costituita in gran parte da bassi acquitrini salmastri variamente distribuiti ed il Lago Salso da acque dolci sovrastate da imponenti canneti. Questa zona umida costituisce un richiamo ineludibile per numerosissime specie di uccelli, alcune delle quali anche rare, che preferiscono nidificare o svernare proprio qui. Lo spettacolo che si può ammirare dai vari capanni di avvistamento in determinati periodi dell’anno è davvero straordinario. A questo si aggiunge la possibilità di avvistare il Gobb rugginoso, la rarissima "anatra dal becco blu".
Non poteva mancare, dulcis in fundo, l’aspetto più lùdico per una città che vive anche di Carnevale, uno dei più popolari della regione, caratterizzato dalla maschera popolana Ze Peppe.
Prendetela come volete - per la natura, la storia, l’archeologia, il folklore - Manfredonia rappresenta una méta obbligata per chi voglia portar via dalla provincia foggiana un ricordo indelebile.
Cattedrale; Chiesa Santa Maria di Siponto; Chiesa di San Leonardo; Castello e Museo Archeologico Nazionale; Palazzo Delli Santi; Palazzo de Florio; Palazzo Cessa; Convento dei Cappuccini; Palazzo Celestini; Museo Etnografico di Siponto; Parco Archeologico di Siponto; Lido di Siponto; Oasi naturalistica Lago Salso; Pascoli e steppe pedegarganiche; Frazione montagna di Manfredonia.
Telefono 0884.519111 Fax 0884.519254
Museo Archeologico Nazionale Piazzale Ferri c/o Castello Svevo-Angioino 71043 Manfredonia (FG) Recapito telefonico: 0884.538831 Museo Etnografico Sipontino Via Santa Maria delle Grazie, 2 71043 Manfredonia (FG) Recapito telefonico: 0884.541527
Frazione Montagna Via Stella, 3 71043 Manfredonia (FG) Recapito telefonico: 0884.542442 E-mail: prolocomanfredonia@libero.it