Sulle prime colline dell’Appennino Daunio si incontra Troia, nota ovunque per lo splendido rosone ricamato della sua celebre Cattedrale. Su quel colle andarono a stabilirsi, esuli, gli abitanti dell’antica città di Aecae distrutta nel 662 dall’imperatore bizantino Costantino.
La sua è una storia millenaria segnata da ripetute incursioni e distruzioni, compresa quella ad opera di Federico II nel 1229 che ebbe con Troia - come diremmo oggi - un rapporto di amore e odio. La cittadina, come detto, si identifica con la sua Cattedrale in stile romanico-pugliese. La costruzione, iniziata nel 1093, sia all’esterno che all’interno è un ripetersi di motivi suggestivi. La facciata colpisce per la sua semplicità ma anche per la ricchezza di particolari presenti nella parte superiore, dov’è incastonato il maestoso rosone inusitatamente a undici raggi che lo rende, anche per questo motivo, unico nel suo genere. Splendida è anche la porta centrale in bronzo, realizzata da Odorisio da Benevento nel 1119. L’interno, a tre navate, è sorretto da dodici colonne che raffigurano i dodici Apostoli. Importanti oggetti e arredi sacri sono invece custoditi nel cosiddetto “Tesoro della Cattedrale” che comprende, in modo particolare, gli “Exultet”, lunghe pergamene realizzate fra i secoli XII e XIII.
Questi documenti si rivelano eccezionali non solo per il valore storico e artistico ma anche per la particolare lunghezza: alcuni di essi raggiungono infatti anche i dieci metri! Da visitare, oltre al Duomo e ai suoi tesori, anche il Museo Diocesano e quello Civico (che conserva interessanti sarcofagi medievali) e alcune chiese come quella, antichissima, di San Basilio, già nota nell’anno Mille e quella baroccheggiante di San Giovanni. D’interesse anche l’attuale sede del Municipio, il cinquecentesco Palazzo d’Avalos.
Nei pressi di Troia, sulla strada che conduce al capoluogo, sorgeva un’altra importante città medievale, Vaccarizza e la motta di Monte Castellaccio. Il personaggio troiano più illustre è certamente Antonio Salandra, ma numerosi altri nel corso dei secoli hanno lasciato tracce di sè in tutta la nazione. Salandra nacque a Troia nel 1853. Più volte parlamentare e Ministro, assunse la prestigiosa carica di Presidente del Consiglio nel 1914, quando successe a Giolitti. Fu Salandra a firmare l’atto di guerra all’Austria nel 1915. Altro troiano illustre fu il card. Girolamo Seripando che vi nacque nel 1493. Insigne teologo, va ricordato per aver partecipato nel 1545 al famoso Concilio di Trento.
L’ultimo dei cittadini più illustri di Troia è certamente Ettore de Pazzis, noto anche come Miale da Troia, che nel 1503 insieme ad altri 12 soldati italiani affrontò i francesi nella celebre Disfida di Barletta.
Cattedrale; San Basilio Magno; Museo del Tesoro della Cattedrale; Museo Diocesano; Museo Civico.
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