In cima ad una collina, a pochi passi da monte Sambuco e tra i boschi del Subappennino Dauno, sorge Motta Montecorvino. Pur annoverandosi tra i paesi più piccoli di Puglia, Motta manifesta da tempo una certa vivacità.E’ proprio la sua ubicazione, l’essere cioé posizionata all’interno di un contesto ambientale non compromesso dall’intervento dell’uomo, a favorire un lento ma positivo sviluppo. E’ in buona sostanza una delle méte ideali per programmare escursioni, passeggiate, per incontrare la natura in maniera diretta e appagante.
La cittadina - il cui nome si fa collegare a “motta”, in relazione alle caratteristiche morfologiche del terreno - è sorta nel sec. XIV dopo che i Normanni, per opera di Ruggero d’Altavilla, distruggendo nel 1137 la vicina città medievale di Montecorvino costrinsero gli abitanti a una nuova sistemazione. In epoca successiva venne governata dai Carafa.Motta Montecorvino, come altri centri del Subappennino Dauno dell’epoca, fu anche sede vescovile. Risale al 1400 la massiccia fortificazione eretta per proteggere il borgo. Di quel tempo non restano che tre caratteristiche porte ubicate nel centro storico del paese mentre sono andati distrutti alcuni massicci torrioni. Un violento terremoto, avvenuto nel 1456, distrusse quasi totalmente l’abitato comprese anche alcune pregevoli opere architettoniche e d’arte. Da vedere la Chiesa di San Giovanni Battista (del sec. XV) con il campanile in stile gotico, le già citate tre porte (delle cinque originarie) e la caratteristica quercia di San Luca, un albero di notevoli dimensioni.
Nelle vicinanze del paese è anche possibile visitare la cosiddetta “Sedia del diavolo”, i resti cioé di un’antica torre la cui struttura – modificatasi nei secoli a causa dei crolli - è andata via via assumendo le sembianze di una grande sedia. Da diversi anni è attivo anche un Museo che raccoglie numerose testimonianze della civiltà contadina
Chiesa di San Giovanni Battista; Museo Civico Etnografico; Monte Sambuco; Quercia di San Luca; Torre di Montecorvino - Sedia del diavolo.
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