E’ il classico paesino medievale, abbarbicato in collina, tranquillo come lo sono quelli incastonati nelle aree interne. A circa 500 metri sul livello del mare, Casalvecchio disegna con i vicini centri di Casalnuovo Monterotàro e Castelnuovo della Daunia un ideale trittico, dove puntare per qualche passeggiata domenicale o, meglio, per qualche fine settimana un po’ diverso dai soliti.
Origini Il paese sarebbe stato fondato intorno al 1100 ma solo nel XV secolo, grazie allo stanziarsi di profughi albanesi, il centro cominciò a popolarsi. Il radicarsi di queste popolazioni, con l’introduzione di una nuova lingua, giustifica ancora oggi una parlata - soprattutto tra gli anziani - che si rifà proprio alla lingua albanese. Con Faeto, Casalvecchio rappresenta infatti una delle due isole linguistiche presenti in Capitanata.
Arte e Cultura Il patrimonio artistico e architettonico non è particolarmente cospicuo anche in virtù di saccheggi e incendi perpetrati ai suoi danni nel corso dei secoli; di un certo interesse appaiono solo la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, risalente al 1500 e contenente una bella rappresentazione della Madonna del 1759, la “Torre dei Briganti” che al di là del nome serviva da avvistamento e, infine, un torrione quadrangolare merlato di epoca medievale. Sconfinando, ci si può recare a visitare gli scavi di Castel Fiorentino ove morì Federico II.
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo; Torre dei Briganti; Casone della Sgurgola; Colle Montelano.
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